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Una storia all’insegna di fede e cultura

L’Ave compie 90 anni. Appuntamento il 17 ottobre a Roma, palazzo Rospigliosi
7 ottobre 2025 di Lucia Pasquini
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Questo articolo proviene da Segno nel mondo


Nel 2025 la casa editrice Ave festeggia un anniversario importante: novant’anni di attività editoriale, novant’anni di libri, idee, formazione, e di dialogo fecondo tra fede e cultura. È l’occasione non solo per celebrare un traguardo, ma per riflettere sul significato profondo di un percorso che attraversa il Novecento e arriva, con rinnovata vitalità, fino ai nostri giorni. Fondata ufficialmente il 7 giugno 1935 a Roma, la Società editrice Ave nasce in seno alla Gioventù di Azione cattolica (Giac), su impulso di Angelo Raffaele Jervolino e poi di Luigi Gedda.

In un’Italia attraversata da cambiamenti sociali e tensioni politiche, la missione dell’Ave era chiara fin da subito: offrire letture sane, moralmente adatte, formative, in grado di accompagnare il percorso umano e spirituale delle giovani generazioni. Il nome stesso – Anonima veritas editrice – richiama una vocazione profonda alla verità, non come astratto valore assoluto, ma come compagna di strada dell’esperienza cristiana. Da allora, l’Ave ha continuato a pubblicare con passione e rigore scientifico testi di spiritualità, teologia, educazione e impegno sociale, diventando voce autorevole e riconosciuta nell’editoria cattolica italiana. Dagli opuscoli di propaganda dei primi anni, si è passati a collane strutturate, capaci di rispondere alle sfide culturali del presente: biografie, saggi di attualità, approfondimenti pedagogici, testi di educazione alla fede, fino alla narrativa per ragazzi e giovani adulti.

La sua storia editoriale è strettamente intrecciata a quella dell’Azione cattolica italiana, di cui rappresenta il braccio editoriale. Ma l’identità della casa editrice è oggi anche quella di una realtà che dialoga con il mondo, attenta alla complessità e spiritualità contemporanee, capace di aprirsi a nuove voci, nuovi autori e nuovi linguaggi.

Titoli che fanno la differenza

Per celebrare i suoi 90 anni, l’Ave rilancia con orgoglio alcuni titoli che rappresentano bene l’identità e il cammino della casa editrice. Tra questi, tre opere recenti e significative come La Fraternità perché?, del sociologo francese Edgar Morin. Un pamphlet intenso e attuale, in cui uno dei più importanti pensatori del nostro tempo ci invita a riscoprire la fraternità come chiave per affrontare le grandi crisi del presente. Libertà, uguaglianza e fraternità: oggi più che mai è il terzo termine della triade democratica a dover guidare le nostre scelte.

Arricchito dalla prefazione di Francesco Occhetta, Dio e Cesare di Oscar Cullmann rappresenta un classico della teologia contemporanea che illumina il rapporto tra fede e politica, tra cielo e terra. Cullmann ci guida attraverso un discernimento profondo su come vivere la tensione tra Regno di Dio e realtà mondana, in un tempo che chiede ai cristiani una fede incarnata e consapevole.

Fratel Carlo Carretto, con il testo Il Dio che viene, ci ha lasciato invece in eredità una testimonianza spirituale intensa e profetica. Carretto, coraggiosa testimonianza profetica del dopo Concilio, ci parla con parole semplici e profonde di un Dio che si fa vicino e trasforma. A più di cinquant’anni dalla prima edizione, questo libro conserva intatta la sua forza dirompente.

Uno sguardo al futuro: eventi, progetti e nuove sfide

L’anniversario sarà celebrato nell’autunno 2025 con un evento culturale istituzionale che darà spazio ai tanti autori, lettori e operatori culturali che hanno fatto parte della storia dell’editrice. Sarà un’occasione per fare memoria, ma anche per tracciare insieme il futuro. Per i prossimi anni sono già in cantiere nuove pubblicazioni e progetti strategici, che arricchiranno il catalogo e amplieranno il raggio d’azione della casa editrice, sia sul piano editoriale che formativo. La sfida è sempre la stessa: parlare in modo autentico alle domande profonde dell’oggi, coniugando radici e futuro, tradizione e innovazione.

In un tempo in cui le librerie vivono un momento di fragilità, l’Ave crede profondamente nel valore del rapporto diretto con le librerie, soprattutto quelle indipendenti e di ispirazione cattolica. La libreria non è solo un luogo di vendita, ma un presidio culturale, uno spazio dove i libri generano relazioni, riflessioni, incontri.

Essere accanto alle librerie significa costruire una rete viva e capillare, fatta di collaborazione quotidiana, ascolto reciproco e sinergia tra chi produce cultura e chi la rende accessibile. Solo così è possibile far circolare parole che nutrono, che educano, che costruiscono speranza.

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