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I piccoli, profeti di speranza nella comunità

A Montesilvano (PE), il 22 e 23 febbraio, seminario Acr dedicato al protagonismo dei ragazzi
20 febbraio 2025 di Alberto Macchiavello
I piccoli, profeti di speranza nella comunità cover image

Un evento straordinario e un cammino che prosegue da alcuni anni. Il Giubileo e il Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia. Due ingredienti che possiamo sintetizzare con due semplici ma significative parole: speranza profezia. Sono queste parole le protagoniste del seminario di formazione Acr che si svolge a Montesilvano il 22 e 23 febbraio 2025. Il giubileo della Speranza che è ormai iniziato da quasi due mesi e il cammino sinodale che oggi vive la fase profetica dopo un percorso di alcuni anni, fanno da sfondo al cammino dell’associazione, e l’Acr si inserisce pienamente in questo percorso per aiutare gli educatori a rimettere al centro la vita dei bambini e dei ragazzi, presenza preziosa nella Chiesa e segno di speranza.

Bachelet: «Sono spesso i più piccoli quelli che, nella Chiesa, hanno “statura” più grande»

Il titolo del seminario “Spoiler – I piccoli, profeti di speranza nella comunità” gioca sul desiderio di svelare e anticipare una verità che a volte rischiamo di dimenticare, e ricordarci così il ruolo fondamentale che i bambini e ragazzi possono vivere nella Chiesa e nella comunità cristiana: messaggeri di belle notizie, profeti di speranza.

Vittorio Bachelet affermava che «Sono spesso i più piccoli quelli che, nella Chiesa, hanno “statura” più grande» e questa sarà l’occasione per riscoprire come la lettura attenta dei loro bisogni e intuizioni dentro la relazione educativa può aiutare a rileggere il protagonismo dei ragazzi in chiave profetica.

L’approfondimento della profezia e della speranza nella vita dei più piccoli avverrà attraverso diversi passaggi, a partire dalla celebrazione, guidata da don Francesco Marrapodi, assistente centrale Acr, nella quale riscopriremo la profezia della piccolezza, per trovarla nelle piccole cose, nei più piccoli come ha insegnato Gesù.

Fin dal battesimo ciascuno è chiamato ad essere profeta

La dimensione teologica e pedagogica è il passaggio successivo, quello che permetterà di entrare dentro la vocazione profetica che ciascun battezzato vive, un passaggio chiave per riconoscere che fin dal battesimo ciascuno è chiamato ad essere profeta, e come questo deve essere vissuto nella quotidianità. Gaia De Vecchi, docente di teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Luca Girotti, ricercatore di Pedagogia sperimentale presso l’Università degli Studi di Macerata, accompagneranno la riflessione che aiuterà a comprendere come i ragazzi vivono la loro dimensione profetica ogni giorno, nei luoghi della loro vita per poter realizzare la loro azione pastorale e come portare questo messaggio di speranza nella società.

Le domande e le intuizioni dei bambini richiedono quindi un ascolto attento e i laboratori del sabato pomeriggio porteranno gli educatori ad interrogarsi per cercare di ascoltare e leggere la profezia dei più piccoli negli ambienti che vivono quotidianamente. Scoprire le loro vite attraverso i bisogni e le domande per far emergere il seme di speranza che sono nella società.

Tutto questo è vissuto oggi, in questo tempo, nell’associazione, nella Chiesa e non si può non guardare al cammino che le Chiese in Italia stanno vivendo. Sarà così l’occasione, insieme a don Francesco Zaccaria, direttore dell’Istituto Pastorale Pugliese, membro della Presidenza del Comitato del Cammino sinodale, e Luca Marcelli, direttore per la Evangelizzazione e la Catechesi della diocesi di Ascoli Piceno e già responsabile nazionale dell’Azione Cattolica dei Ragazzi per il quadriennio 2017-2021, di guardare alla profezia del cammino sinodale, ad una comunità che cerca e si dirige verso un rinnovamento, ma senza lasciare indietro nessuno, a partire dai più piccoli. Uno stile, quello sinodale, per essere una comunità educante, capace di accogliere, ascoltare e permettere ai ragazzi di essere profeti, lasciando anche che siano loro, i più piccoli a guidare.

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