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Educhiamo e curiamo tutti insieme

L'Incontro nazionale per gli educatori si svolgerà nel dicembre 2025. Una prima riflessione
13 marzo 2025 di Alberto Macchiavello
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Questo articolo proviene da Segno nel mondo




Sentiamo l’esigenza di avviare un rinnovato progetto di formazione per i responsabili associativi delle realtà parrocchiali di base e degli educatori per sintonizzarci insieme sui bisogni delle comunità e sui possibili percorsi e progetti da avviare». Con queste parole l’associazione, attraverso gli Orientamenti triennali, ha indicato la rotta da affrontare per curare e accompagnare i tanti responsabili associativi che si occupano di educazione. Un progetto che vuole nascere dai bisogni delle comunità ascoltando e interrogando le tante realtà che esistono sul territorio. Momento centrale di questo percorso che l’associazione vuole intraprendere sarà l’Incontro nazionale per gli educatori di ogni fascia d’età che si svolgerà nel dicembre 2025. Un appuntamento annunciato con la pubblicazione degli Orientamenti triennali per evidenziare l’importanza di questo momento che raccoglierà e rilancerà gli stimoli per un nuovo Progetto formativo.

Un evento formativo

La strada che porta a questo incontro è la storia stessa dell’associazione che fa della formazione uno dei suoi pilastri costitutivi e sul quale si spende con vigore costantemente – perché educhiamo e curiamo tutti insieme -. La revisione del Progetto formativo nel 2020, dopo alcuni anni di lavoro, è segno di quell’attenzione e quella cura che l’associazione ha nei confronti di chi svolge un servizio formativo e accompagna altri nel cammino della vita. Una formazione che sappia leggere la realtà del mondo, che sappia specchiare il volto di Cristo, che sappia offrire un nuovo stile missionario per portare a tutti la bella notizia del Vangelo.


Un evento unitario

Settori e articolazione si sono ritrovati sulla necessità di camminare insieme per dedicare un momento forte alla formazione e cura degli educatori associativi. Con uno sguardo sinodale e comunitario l’esperienza vissuta negli scorsi trienni dagli educatori Acr nei convegni educatori che si sono ripetuti quest’anno sarà allargata a tutti, a chi accompagna i bambini, ai giovani e agli adulti.

Un momento unitario per ribadire che la formazione educativa non è questione di qualcuno e non di altri, ma è una scelta associativa che riguarda tutti, nessuno escluso. Una unitarietà che si svelerà nel tema, che è ancora in fase di definizione, che permetterà allo stesso tempo a ogni educatore di vivere momenti specifici per la formazione a seconda della fascia accompagnata, ma che non disperde la ricchezza di una condivisione intergenerazionale, fatta di passaggi di vita e vite accompagnate.


Un evento di speranza

L’anno che va ad aprirsi e nel quale si colloca questo evento ha una valenza particolare per la Chiesa in quanto anno santo, con la speranza come tema che accompagnerà tutti i pellegrini che si recheranno a Roma. Speranza è anche lo sguardo con il quale guardare alla formazione associativa, che non si limita a un semplice ottimismo, ma scende in profondità nelle relazioni che si instaurano permettendo attraverso l’accompagnamento e la cura di ciascuno l’incontro con il Signore.


Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo invita a saper cogliere i segni del tempo per poterli trasformare in segni di speranza. I giovani con sguardo profetico hanno già avviato questo processo interrogandosi e guardando ai tanti segni del tempo che vivono: oggi la speranza per ogni cristiano, quell’incontro vivo e vero con Gesù può passare per questi segni e l’associazione si vuole impegnare per offrire questo sguardo rinnovato in questi segni di speranza. 

Un evento o un cammino (educhiamo e curiamo tutti insieme)?

Presentare un appuntamento importante prevede solitamente la spiegazione di un tema, un programma, una breve descrizione e così via. La mancanza di questi dettagli ma allo stesso tempo il desiderio di condividere questo momento centrale del triennio che si è aperto è sintomo di uno sguardo più ampio che non si limita all’evento ma vuole avviare un cammino per prepararsi, avvicinarsi, vivere e restituire. Un cammino che tanti già stanno vivendo e al quale a volte serve nuova linfa, un cammino che alcuni stanno iniziando consapevoli che la strada è lunga ma ricca, un cammino per altri già molto lungo ma non per questo stanchi di proseguire. 

La formazione allora non è un evento, non si limita a qualche ora passata insieme, a qualche discorso ascoltato, a qualche condivisione. La formazione è creare una relazione, è incamminarsi su un sentiero di cui conosciamo solo la meta, è un dialogo costante, è scoprire il volto di Cristo in chi si incontra. L’Azione cattolica, a partire dalla sua storia e oggi lo ripete ancora, invita tutti a vivere questo cammino perché sia formato Cristo in voi. 

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