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Educare insieme è un atto di speranza

Prendere nota: dal 5 al 7 di dicembre il Convegno nazionale degli educatori
24 luglio 2025 di Alberto Macchiavello
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Questo articolo proviene da Segno nel mondo




Animatori, educatori, responsabili, tutti in cammino verso il grande appuntamento del Convegno educatori del dicembre 2025. In questo tempo di estate è il momento di iniziare a fare spazio nei propri calendari per scegliere quali occasioni di formazione vivere: questa, di sicuro, non può mancare. 

L’evento, dal 5 al 7 dicembre 2025, è un momento centrale nella vita associativa di questo triennio, un punto fermo che fin dagli Orientamenti l’Ac ha indicato come fulcro nell’accompagnamento formativo degli educatori di tutte le età. Sarà un evento unitario e intergenerazionale, sinodale e comunitario per rinnovare la bellezza di camminare insieme tra settori e articolazione e ribadire che nella comunità cristiana l’educazione e la formazione non è compito di pochi ma responsabilità di tutti. 

La formazione una priorità


La formazione degli animatori dei gruppi è una priorità per il Settore adulti, condividono Paola Fratini e Paolo Seghedoni, vicepresidenti per il Settore adulti. Lo è stata nello scorso triennio quando, attraverso una serie di incontri regionali denominati Animaps, abbiamo incontrato più di 1.200 animatori su tutto il territorio e abbiamo scritto Le stelle e la strada, un testo che accompagna la formazione degli animatori dei gruppi adulti e comunque di chi si occupa della formazione degli adulti nei territori. Lo rimane in questo triennio con diversi appuntamenti a livello regionale e diocesano e con questo grande appuntamento nazionale. Il progetto formativo è pietra fondamentale dell’associazione che trova in queste pagine la guida per accompagnare e crescere ogni età. Mettersi a servizio della Chiesa chiede come primo impegno una formazione profonda, spirituale e concreta che tocchi la realtà delle persone. L’Azione cattolica è impegnata costantemente per continuare a percorrere questa strada che permette di accogliere tutti senza lasciare nessuno indietro. 

Incontro al territorio

Emanuela Gitto e Lorenzo Zardi, vicepresidenti del Settore giovani, condividono il pensiero che «incontrare gli educatori e i responsabili di base per il Settore giovani sarà un’opportunità imperdibile per continuare a camminare insieme. Continuare ad accompagnare i giovanissimi e ad accompagnarci come giovani in un cammino di fede esigente richiede saper stare sulle sfide di oggi. Il convegno sarà l’occasione per fermarci, approfondire e comprendere insieme come servire i nostri territori e i giovani e giovanissimi che li abitano». Sono le parole dei giovani e da queste è evidente il richiamo alla cura e all’attenzione della realtà del territorio, dove ciascun educatore è chiamato a vivere la propria vocazione e responsabilità. Da sempre ogni luogo ha le sue specificità. L’associazione è chiamata a un rinnovato impegno formativo ed educativo che mostri la bellezza, la ricchezza di un servizio gratuito e grato verso l’altro capace di legare e non di dividere. 

Prendersi cura degli altri insieme 

«Il convegno educatori per l’Acr è un appuntamento storico, tradizionale del triennio – dice Annamaria Bongio, responsabile nazionale Acr – che ogni volta siamo chiamati a significare in relazione alle istanze educative e pastorali che ci interpellano. La scelta di viverlo in questo triennio con i giovani e gli adulti vuole sottolineare con convinzione il valore centrale della comunità educante, quel “Noi” che desidera prendersi cura della vita di tutti e della vocazione educativa di chi accompagna piccoli, giova- ni e adulti nel loro cammino.

Tante sono le solitudini che molti educatori attraversano. Noi dobbiamo continuare a lavorare sul senso profondo di un mandato comunitario. Sarà così un’occasione per dialogare e confrontarsi con tutte le generazioni associative in un unico cammino con lo sguardo a chi ci è affidato». Proprio l’Acr, fin dalla sua nascita, è segno concreto di una comunità intera che si prende cura dell’altro. L’intergenerazionalità di una comunità diventa così ricchezza e non limite, per accompagnare i più piccoli, giovani e adulti nel cammino della propria vita verso l’incontro con il Signore.

Tutti a Riccione

Sarà la città di Riccione a ospitare questo appuntamento. Il tempo che rimane è occasione per prepararsi perché le giornate dell’evento avranno un programma ricco e prezioso che permetteranno a tutti di ritrovare motivazioni, di incrociare sguardi e raccogliere strumenti. Ma soprattutto, è un invito a non sentirsi soli nel compito educativo, a riconoscersi accompagnati dal Signore in questo percorso e parte di una comunità che cammina, ascolta, si prende cura. Animatori, educatori e responsabili sono invitati a partecipare, perché educare è un atto di coraggio e speranza. E la speranza non delude. 

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